
La cefalea non è altro che il mal di testa. Tutti voi nella vita avrete avuto un mal di testa, quindi potete capire quanto questo sintomo sia fastidioso e invalidante. Ma non tutti i mal di testa sono uguali: esistono molti tipi di cefalee.
Le cefalee infatti possono essere primarie, in cui la cefalea è il sintomo e la malattia stessa, o secondarie dovute cioè ad altre patologie, ad esempio sinusite, mal di denti, infezioni cerebrali, traumi e varie altre cause.
Oggi vi dirò qualcosa in più e vi racconterò qualche curiosità sulle cefalee primarie, le vere e proprie cefalee.
Tre sono le principali cefalee primarie, eccole descritte in ordine di frequenza e gravità.
Cefalea censiva
È la cefalea più frequente. Il dolore è spesso percepito come un cerchio o un peso alla testa, più frequentemente bilaterale, di intensità medio-lieve. Influenza le normali attività quotidiane ma non le impedisce del tutto.
Può essere sporadica, cioè avvenire solo poche volte nel corso della vita; oppure episodica, cioè con episodi di mal di testa frequente; o ancora può essere cronica quando dura diversi giorni, anche consecutivi.
Si può associare a dolorabilità dei muscoli del collo.
Perché si ha?
I fattori sono molti, tra tutti spicca lo stress. Inoltre sono predisposte le persone ansiose.
Cosa fare?
Prima che curarla con medicinali, è importante ridurre tutti i fattori stressanti, cercare di avere un sonno regolare (leggi anche: “insonnia: 10 rimedi naturali“) e fare attività fisica in maniera regolare, a tal proposito consiglio: yoga o una bella camminata all’aria aperta!
Solo se non si riesce proprio a farla passare, occasionalmente si possono prendere dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), ma attenzione a non abusarne: un uso eccessivo fa male al nostro stomaco, ai nostri reni e, non ci credereste mai, anche al mal di testa stesso… fra un po’ vi spiego perché!
Emicrania
Per emicrania si intende una sindrome neurologica di cui la cefalea rappresenta il sintomo principale.
Ma ecco subito che vi sfato due falsi miti:
- emicrania e cefalea non sempre coincidono, ci sono alcune rare forme di emicrania in cui non c’è mal di testa.
- Il termine emicrania ci potrebbe far pensare che il mal di testa riguarda solo metà capo, invece nel ben 40% dei casi il dolore è bilaterale.
Questa patologia colpisce circa il 10% della popolazione ed è molto più frequente nelle donne rispetto agli uomini.
L’emicrania compromette in modo significativo la qualità di vita di chi ne soffre, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha inserita tra le prime 20 patologie che causano disabilità.
Inoltre, spesso chi soffre di emicrania soffre anche di cefalea tensiva.
La crisi emicranica può manifestarsi improvvisamente o essere preceduta da alcuni sintomi come irritabilità, ritenzione idrica, ricerca di cibi dolci. Nel 25% dei casi il mal di testa può essere preceduto da sintomi neurologici che prendono il nome di aura, sono per lo più sintomi visivi come luci abbaglianti e macchie nere nel campo visivo, oppure parestesie cioè formicolio all’emivolto o a mani. Questi disturbi durano massimo un’ora.
La fase cefalgica vera e propria è caratterizzata da mal di testa pulsante che aumenta progressivamente fino a diventare insopportabile. Spesso il paziente non sopporta nessun stimolo esterno, soprattutto luci e rumori. A volte è accompagnata da nausea e vomito.
La durata complessiva della crisi emicranica è variabile dalle 4 alle 72 ore.
Spesso nelle donne si ha la cosiddetta emicrania mestruale, cioè la crisi compare poco prima o nei primi giorni della fase mestruale del ciclo, a dimostrazione che gli ormoni femminili giocano un ruolo chiave nella patogenesi di questa malattia.
Altri fattori scatenanti le crisi sono: stress, variazioni nell’alimentazione, carenza di sonno, abuso di alcool.
Perché si ha?
Anche in questo caso la patogenesi dipende da molti fattori, tra cui una predisposizione genetica, fattori ormonali e molti altri ancora oggetto di studio.
Cosa fare?
Contro l’emicrania bisogna agire su più fronti.
- Cercare di prevenirla: fare una vita regolare evitando alterazioni del sonno, assumere regolarmente i pasti, evitare fattori stressanti.
- Terapia di attacco: scegliere il farmaco adatto a ogni singola persona non è facile. Ma non preoccupatevi esistono i “centri cefalee”, cercate su internet quello più vicino a voi e prendete un appuntamento. Lì troverete medici specialisti che sapranno indicarvi il farmaco opportuno. Attenzione: non fate di testa propria e soprattutto non abusate di analgesici, ora vi dico perché: l’uso di più di 8-10 antiemicranici al mese crea un’altra cefalea detta: “cefalea da abuso di medicamenti”. Rischiereste quindi di entrare in un circolo vizioso di mal di testa dal quale è difficile uscirne.
- Terapia di profilassi: quando l’emicrania è severa cioè si hanno più di 3 attacchi al mese di grave entità, è necessaria una terapia di profilassi, cioè l’uso di classi specifiche di farmaci da utilizzare per almeno 6 mesi.
- Altri rimedi: se tutto questo che vi ho detto non funziona, il vostro medico specialista vi potrà consigliare punture di tossina botulinica, come quelle che si fanno nei trattamenti di bellezza, ma mirate a sconfiggere questo odioso mal di testa.
- Infine, lo diciamo ormai in tutti i nostri post: l’alimentazione è importante!
Cosa fa bene per chi soffre di emicrania:
- Il caffè: lo sapevi che è contenuto anche in alcuni farmaci per il mal di testa?!
- Sali minerali: Magnesio e Potassio, quindi sì alle mandorle e alle banane!
- Acqua: è importantissima una corretta idratazione.
- Alcune spezie: ad esempio lo zenzero è un antinfiammatorio naturale.
Da evitare:
- Cioccolato
- Formaggi stagionati
- Alcool.
Cefalea a grappolo
Per concludere poche parole sulla cefalea a grappolo. Per fortuna è la forma meno frequente tra le cefalee primarie, colpisce prevalentemente i maschi adulti. È caratterizzata da un dolore violento, per questo anche detta cefalea da suicidio, unilaterale, in genere intorno all’occhio.
Si accompagna a lacrimazione e congestione nasale. È caratteristico di questa malattia l’andamento delle crisi ricorrenti per alcuni giorni, spesso nella stessa ora della giornata, alternate da periodi, anche molti mesi, di completo benessere.
Perché si ha?
Le cause sono per lo più ancora sconosciute. Sembra che l’attacco sia generato dalla stimolazione di una parte dell’encefalo: l’ipotalamo. La maggior parte dei pazienti sono fumatori e le crisi possono essere scatenate anche da poche quantità di alcool.
Cosa fare?
Impossibile resistere ad un attacco di cefalea a grappolo senza farmaci, quindi il medico del centro cefalee vi imposterà la giusta terapia, infatti i comuni analgesici non sono efficaci. Un rimedio per questo severo mal di testa è anche l’inalazione di quantità stabilite di Ossigeno.
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