
Cosa è?
Gli ormoni tiroidei (T3 e T4) sono prodotti dalla ghiandola tiroidea sotto il controllo di un altro ormone il TSH, rilasciato dall’ipofisi a sua volta dipendente dall’ipotalamo.
È quindi questo asse “ipotalamo-ipofisi-tiroide” a decidere quanti ormoni tiroidei abbiamo in circolo.
Quando la ghiandola tiroide non produce abbastanza ormoni si instaura una condizione nota con il nome di ipotiroidismo.
L’ipotiroidismo è una patologia che interessa tutto l’organismo, causando un rallentamento dei processi metabolici in molti tessuti. All’inizio può essere asintomatico ma se non trattato può portare a gravi problemi di salute.
Le cause dell’ipotiroidismo
Tra le più importanti cause di ipotiroidismo vi sono:
- malattie autoimmuni che colpiscono la tiroide, la più frequente è la tiroidite di Hashimoto.
- rimozione chirurgica della tiroide.
- terapia con iodio radioattivo.
- alcuni farmaci, ad es. l’amiodarone utilizzato per le aritmie cardiache o il litio usato per trattare alcuni problemi psichiatrici.
Tra le cause meno frequenti vi sono:
- ipotiroidismo da disfunzione dell’ipofisi o dell’ipotalamo.
- carenza di iodio, molecola che serve alla tiroide per produrre gli ormoni. Ma a questo ci ha pensato l’organizzazione mondiale della sanità. Sai come? Attraverso il sale iodato cioè aggiungendo iodio al sale da cucina. Quindi quando compri il sale fai attenzione che sia iodato!
Riconoscere i sintomi
Come già detto, i sintomi dell’ipotiroidismo possono variare di gravità e in una fase iniziale si può addirittura avere un ipotiroidismo subclinico. Cioè una condizione in cui non si ha nessun sintomo, gli ormoni tiroidei nel sangue sono ai limiti della norma e l’unico parametro alterato è il TSH. Quest’ultimo infatti è più alto proprio perché l’ipofisi si sta accorgendo che la tiroide non sta producendo ormoni sufficienti e quindi cerca di stimolarla a più non posso.
È una situazione a limite che da un momento all’altro può sfociare nell’ipotiroidismo conclamato.
Quando l’ipotiroidismo è conclamato si possono manifestare alcuni di questi sintomi con coinvolgimento di tutto l’organismo:
- Cute secca, ispessita, rigonfiamento intorno agli occhi e sulle mani per un tipo di edema detto mixedema.
- Capelli fragili, che cadono più del dovuto.
- Deformazione delle unghie.
Spesso sono proprio le alterazioni di cute, capelli e unghie il primo campanello d’allarme che ci porta dal medico.
- Intolleranza al freddo.
- Modesto aumento di peso a causa della ritenzione di liquidi e alla riduzione del metabolismo. A proposito, se ti interessa l’argomento leggi anche: Come mantenere il peso dopo una dieta.
- Stanchezza, sonno eccessivo, difficoltà di concentrazione e a volte anche depressione.
- Voce rauca.
- Stitichezza.
- Crampi muscolari.
- Rallentamento della frequenza cardiaca.
- Sindrome del tunnel carpale, causata dalla deposizione di una sostanza proteinacea nei legamenti intorno al polso.
- Elevati livelli di colesterolo nel sangue.
- Nelle donne, alterazioni del ciclo mestruale che diventa irregolare, spesso con flussi scarsi.
ATTENZIONE all’ipotiroidismo nelle età estreme:
- Anziani: l’ipotiroidismo è particolarmente frequente in questa fascia di età ed è proprio negli anziani che può manifestarsi in una forma lieve e atipica. Molti pazienti anziani affetti da ipotiroidismo infatti si presentano con sintomatologia aspecifica come: confusione mentale, perdita di peso, facilità alle cadute, incontinenza e mobilità ridotta, debolezza e dolori muscolari. Tutti sintomi che possono essere sottovalutati e con superficialità essere attributi solo all’età.
- Neonati: l’ipotiroidismo infantile congenito colpisce all’anno circa 1 su 2000-4000 neonati nel mondo. Se non riconosciuto e trattato tempestivamente, determina danni irreversibili, soprattutto a carico del sistema nervoso centrale, con grave ritardo mentale, il cosiddetto cretinismo.
Alla nascita possono comparire difficoltà respiratorie, ittero, costipazione, disturbi della suzione, pianto rauco, difficoltà a mantenere il capo eretto e la posizione seduta, ritardo della maturazione ossea.
Fortunatamente al giorno d’oggi in Italia non si arriva a queste condizioni estreme grazie allo screening neonatale: a tutti i neonati alla seconda – terza giornata di vita, viene fatto un prelievo di poche gocce di sangue dal tallone, si valuta quindi la concentrazione di TSH e T4 potendo così diagnosticare la malattia prima della comparsa dei sintomi e cominciare una terapia adeguata.
La diagnosi di ipotiroidismo
La diagnosi si fa con la clinica e con le analisi del sangue.
Quindi cosa dovresti fare se pensi di avere i sintomi dell’ipotiroidismo? Andare dal tuo medico che come primo esame ti prescriverà delle analisi del sangue per vedere la concentrazione del TSH nel sangue, se questo è alterato andrà valutato anche il T4.
La diagnosi è quindi abbastanza semplice.
Se si sospetta una forma autoimmune sarà di utile integrazione il dosaggio di anticorpi “anti-tiroide”e un’ecografia della tiroide.
Qual è la terapia?
Il trattamento standard dell’ipotiroidismo consiste nella somministrazione, per via orale, dell’ormone tiroideo L-tiroxina che compensa la carenza di produzione tiroidea.
In genere si inizia con basse dosi, da aumentare poi progressivamente.
Poiché nella maggioranza dei casi è necessario proseguire la terapia per tutta la vita, sono opportuni periodici controlli per verificare l’adeguatezza della terapia.
Alcuni alimenti e farmaci possono influenzare l’assorbimento della L-tiroxina: in caso di assunzione di integratori alimentari di ferro, colestiramina, calcio o idrossido di alluminio, o nel caso di una dieta ricca di soia, meglio farlo presente al medico!
Si può prevenire?
Oltre alla regolare assunzione di iodio non ci sono altre cause dell’ipotiroidismo su cui si può agire in maniera preventiva, quindi tutto ciò che si può fare è una rapida diagnosi e una adeguata terapia.
Lascia un commento