
Hai fatto le analisi del sangue e non riesci a capire la differenza tra glicemia ed emoglobina glicata? Non aver paura, alla fine di questo post non solo comprenderai entrambi, ma capirai perché sono importanti, ne scoprirai i limiti e vedrai come tali valori ti aiutano a capire la tua capacità di gestire gli zuccheri nell’organismo.
Partiamo dal principio.
Cos’è la glicemia?
La glicemia indica la concentrazione di glucosio nel sangue e viene misurata in milligrammi di glucosio per decilitro di sangue (mg/dl) e qualche volta in millimoli per litro (mmol/L).
Prima di parlare di glicemia, va aperta una piccola parentesi sul glucosio. Il glucosio è uno zucchero, un monosaccaride per l’esattezza, molto importante, perché è la principale fonte energetica di piante e animali, come noi.
Gli esseri umani assumono questo zucchero sotto forma di carboidrati complessi (come l’amido) o semplici (come il saccarosio).
Nel tubo digerente tali zuccheri vengono attaccati dagli enzimi che, come coltelli, tagliano le molecole in tanti piccoli pezzettini (tra cui si trova il glucosio stesso), in modo da poter essere assorbiti dalle pareti intestinali.
Per farti capire meglio come avviene questo processo e come tali zuccheri arrivano nel sangue, immagina di giocare con i lego e voler costruire case e palazzi con i singoli mattoncini. Una volta costruito il tuo bel villaggio, devi far passare i giocattoli attraverso una parete forata con dei buchi larghi appena per consentire il passaggio dei singoli pezzi.
Lo so! Anche io mi dispererei, ma l’unica soluzione è smontare i tuoi balocchi e far passare pezzo a pezzo ogni mattoncino attraverso le fessure.
Veniamo al dunque!
Le costruzioni minuziosamente costruite rappresentano le molecole complesse che si trovano nel tuo intestino, tu gli enzimi che riducono le particelle più grandi non digeribili e la parete forata é la mucosa intestinale.
Quando il glucosio supera le cellule della membrana intestinale, la maggior parte di esso passa nel circolo portale (flusso ematico diretto al fegato). Ecco perché la glicemia nel sangue aumenta in corrispondenza di un pasto.
Come puoi ben capire, quindi, la glicemia non è stabile, ma cambia in corrispondenza dell’assunzione di alimenti; tuttavia noi tendiamo sempre verso l’omeostasi, perciò alcuni meccanismi, tra cui l’insulina, ripristinano i normali valori glicemici.
Ma quali sono i valori glicemici “normali”?
Ci arriviamo a breve.
Una persona saggia mette un pizzico di zucchero in tutto quello che dice agli altri e ascolta con un grano di sale tutto quello che gli altri dicono. Proverbio tibetano
Se ti interessa il tema delle analisi ematiche leggi anche: “Come aumentare il colesterolo buono”.
Cos’è l’emoglobina glicata?
Per spiegare cos’è l’emoglobina glicata (o glicosilata) è necessario sapere cos’è l’emoglobina. Questa è una proteina deputata al trasporto di ossigeno ai tessuti. Essa durante la vita dell’eritrocita (globulo rosso) tende a legarsi alle molecole di glucosio presenti nel flusso ematico in maniera direttamente proporzionale alla concentrazione di questo zucchero. La reazione è chiamata glicazione (scusate il gioco di parole).
Quindi, in cosa differisce dalla glicemia?
Il valore dell’emoglobina glicata fornisce un’indicazione della concentrazione media di glucosio nel sangue nei tre mesi precedenti al prelievo di sangue.
Perché succede questo?
Tutto è legato alla vita dell’eritrocita. Il globulo rosso, infatti, vive in media 120 giorni, dopodiché viene distrutto. L’emoglobina glicata nei globuli rossi, pertanto, riflette il livello medio di glucosio al quale l’emazia è stata esposta durante il suo ciclo vitale.
Mi piace spiegare i concetti di glicemia ed emoglobina glicata tramite questo esempio.
L’autovelox misura la velocità istantanea delle macchine al momento del loro passaggio sulla linea del misuratore, mentre il sistema di safety tutor control misura la velocità media della macchina dal momento in cui comincia la rilevazione.
La glicemia rappresenta l’autovelox, perché descrive il valore al momento del prelievo, mentre l’emoglobina glicata il safety tutor control, a causa dell’indicazione della media riferita a un periodo più lungo.
Un’altra cosa!
Esistono due tipologie di emoglobina glicata: l’HbA1 e l’HbA1c. Quest’ultima è la più stabile, il che significa che generalmente non subisce brusche alterazioni in rapporto alle variazioni di glicemia improvvise: per tale ragione solitamente è l’HbA1c ad essere misurata.
Dio ha dato agli uomini sia un pene sia un cervello, ma non abbastanza sangue per poterli irrorare entrambi contemporaneamente. Robin Williams
Esame e valori di riferimento per la glicemia
L’esame per la valutazione della glicemia di solito viene effettuato con un normale prelievo di sangue, tuttavia può essere effettuato anche tramite l’utilizzo di glucometri. Questi ultimi sono degli strumenti portatili utilizzati da professionisti o dati in dotazione a persone diabetiche per controllare costantemente i livelli glicemici.
La glicemia può essere misurata a digiuno (da almeno 8 ore) o in seguito al pasto (di solito dopo 120’). In questo caso verrà valutata la capacità dei tessuti di captare i segnali dell’insulina. In poche parole, la presenza o meno di insulina-resistenza. Ecco i risultati che potresti trovare in seguito all’esame a digiuno:
IFG, ovvero alterata glicemia a digiuno, significa che l’effetto biologico prodotto dal rilascio di insulina diminuisce e si verifica quindi insulino-resistenza.
Talvolta si può analizzare la risposta all’ingestione del glucosio tramite un OGTT (Oral Glucose Tolerance Test), ossia un test orale di tolleranza al glucosio. Il test consiste nell’ingerire dopo circa 12 ore di digiuno 75g di glucosio sciolti in 250ml d’acqua in 5 minuti. Una vera schifezza!
Il test prevede un prelievo di sangue (con annessa misurazione della glicemia) a digiuno e altri con una cadenza di 30’ a seguito della bevuta del “cocktail OGTT” fino ad arrivare a 120’. Esiste anche un test semplificato che prevede la rilevazione solo al minuto zero e al centoventesimo.
Perché le rilevazioni vengono effettuate in seguito ad acqua e zucchero piuttosto che dopo un normale pasto?
La risposta è per standardizzare il test.
Dalle prime rilevazioni del test noterai un picco glicemico che dovrebbe rientrare (se tutto va bene) con i successivi prelievi. Affinché tu capisca meglio, ti scrivo cosa potresti trovare dopo la rilevazione a 120’:
IGT sta per alterata tolleranza al glucosio e indica un’altra condizione di allerta al diabete.
La diagnosi di diabete è “ufficiale” anche con un valore glicemico di 200 mg/dl in un momento qualsiasi della giornata, mentre l’ipoglicemia si verifica al di sotto di 60 mg/dl.
N.B.
Ricorda che capire la glicemia non fornisce tutte le risposte, a volte è meglio indagare anche su altri parametri, come ad esempio l’insulinemia.
Esame e valori di riferimento per l’HbA1c
Finalmente una buona notizia! Il prelievo per la rilevazione dell’emoglobina glicata può effettuarsi senza digiunare.
I valori di riferimento espressi nei risultati dei test per l’emoglobina glicata sono indicati in percentuale.
Attenzione!
Qualora fossero presenti alte concentrazioni di emoglobina (come avviene ad esempio in presenza di anemia, emorragie o talassemie) o disturbi a carico dei reni, i risultati dei test potrebbero essere comunque alterati.
Take home message
Siamo arrivati alla fine del nostro viaggio ed è il momento di tirare le somme.
A questo punto avrai capito che entrambi i parametri discussi finora sono utili per comprendere le capacità del tuo organismo di gestione degli zuccheri, ma qual è il più utile?
La risposta migliore è: tutti e due.
Entrambi i valori, infatti, presentano dei limiti, tuttavia le mancanze dell’uno sono colmate dai pregi dell’altro. Quindi la prossima volta che vai a fare le analisi del sangue meglio richiedere ambedue. Essi saranno utili anche per capire se sei a rischio diabete e nel caso, correre ai ripari. Finché i valori sono border line puoi correggere il tiro e la situazione è reversibile migliorando il tuo stile di vita.
Infine, ricorda che avere un buon metabolismo dei carboidrati equivale a bruciare meglio il tuo “carburante” e quindi avere meno probabilità di ingrassare.
Piaciuto il post, vero? Allora metti un bel mi piace. GRAZIE
Alla prossima, Ciao
Foto tratte da google immagini
Qualcuno me lo spiega?
Glicemia 194 dopo 2 ore dal pranzo
E.Glicata 5.3
Ifcc 34
Glicemia 75
Si va bè però nessuno dice quanto deve essere il valore della glicemia a 1 ora dal pasto. Le tabelle riportate sono uguali a quelle che si trovano ovunque, dove trattano di glicemia. Non ho trovato i valori dopo un’ora dal pasto e sono questi valori più pericolosi rispetto a 2 ore dopo. Uno sforzo in più per fare una tabella ad un’ora dopo il pasto, sarebbe più utile a tutti. Comunque bene così.
ottimo
Spiegazione semplice ma geniale
Grazie Giampaolo
Certo che mi piace !
Ottimo…mi piace
Grazie Alberto!