
Le leggende riguardo al caffè sono tantissime:
- fa dimagrire;
- regala un biglietto diretto per il bagno;
- aiuta la digestione;
- provoca acidità;
- causa insonnia.
Troppe ne ho sentite. Nelle prossime righe ci concentreremo principalmente sui presunti poteri dimagranti della bevanda.
Le caratteristiche del caffè
Per capire se il caffè aiuta a dimagrire, è necessario sapere cosa si trova al suo interno. Trattandosi di una bibita, l’ingrediente principale è l’acqua.
Fino a qui nulla di misterioso, in essa però sono disciolte diverse sostanze che variano a seconda della tipologia di semi, dal luogo di provenienza e dal tipo di lavorazione subita.
Per evitare di nascondermi dietro a un lecito “dipende”, ti scrivo quello che nella maggior parte dei casi è contenuto dentro a una tazzina di caffè espresso: caffeina, alcuni alcaloidi (come le metilxantine), sali minerali (soprattutto magnesio, potassio e calcio), pochissimi grassi e, a seconda delle quantità utilizzate, zuccheri.

Le calorie di una tazzina di caffè espresso senza zucchero sono circa 3-5 kcal, mentre con un cucchiaino di zucchero diventano 23-25 kcal.
A questo punto sorge spontanea una domanda.
Come è possibile che il caffè faccia perdere peso se assumendolo introduciamo calorie?
Oltre le calorie
Per quanto possano essere poche, le calorie del caffè costituiscono un’aggiunta al bilancio energetico della giornata.
Se contassero solo le calorie la questione sarebbe già chiusa, tuttavia c’è dell’altro.
Stiamo parlando di una bibita nervina, ergogenica e ad azione anoressizzante.

Mi soffermo un attimo su questi termini, perché ti aiuteranno a capire meglio in che modo e in quale misura, il caffè aiuta a dimagrire.
Se ti sta venendo sonno leggendo il mio post, l’effetto nervino della bevanda ti salverà. Una sostanza nervina ha infatti la capacità di stimolare il sistema nervoso.
Il meccanismo d’azione è molto semplice. Viene stimolata la produzione di catecolammine (adrenalina e noradrenalina), cioè dei neurotrasmettitori che stimolano il sistema nervoso.
L’effetto ergogenico favorisce la produzione di energia, mentre l’azione anoressizzante riduce l’appetito. Entrambi i risultati favoriscono un calo ponderale.
Tali risultati si verificano soprattutto a causa della caffeina e sono utili solo in determinate condizioni.
Quali?
Lo vedremo a breve.
Gli effetti indiretti di caffè e caffeina
Finora ho spiegato i possibili effetti indiretti del caffè sulla perdita di peso.

Per correttezza però, si può affermare che la bibita è in grado di produrre anche un effetto termogenico (diretto), cioè la quantità di energia che l’organismo consuma per digerire gli alimenti.
Ho omesso quest’ultimo, perché il suo contributo è praticamente nullo.
E’ come se aiutassi un trattore ad arare un campo mettendoti dietro l’aratro e spingendolo. Meglio lasciar perdere, il trattore se la cava benissimo da solo.
In una strategia di dimagrimento ecco quando e come il caffè sono utili.
L’importanza delle dosi
Gli effetti del caffè sono dipendenti dalla quantità di caffeina ed essi scaturiscono dalla sensibilità individuale.
Un soggetto non abituato alla caffeina subirà i suoi effetti anche solo con una tazzina.
A poco a poco si abituerà alla sostanza e avrà bisogno di quantità maggiori per ottenere effetti tangibili.

In assenza di problematiche derivanti dall’assunzione di caffeina, puoi cominciare con una tazzina di caffè espresso al giorno sfruttando i suoi effetti anoressizzanti: per mettere un punto al pasto o per evitare qualche merenda di troppo.
Puoi aumentare lentamente durante le settimane anche se ti consiglio di non superare le quattro tazzine al giorno, a meno che non sia un professionista del settore a gestire il protocollo dietetico.
Il caffè ha un effetto in acuto, quindi non occorre consumarlo tutti i giorni. In alcuni periodi, potresti anche interromperne il consumo, per permettere al corpo di sensibilizzarsi nuovamente alla molecola.
Nelle giuste dosi il caffè regala molti benefici all’organismo, mentre a dosi elevate amplifica i suoi effetti collaterali.
Vuoi saperne di più sulle conseguenze derivanti dall’uso del caffè?
Tempo fa ho scritto un post sull’argomento, clicca su: “5 motivi per consumare caffè”.
Non ti piace il caffè?
Le reazioni derivanti dalla caffeina possono essere sfruttate anche se non sei un amante del caffè.
La caffeina si trova infatti in molte altre bevande (e cibi), in alcune di esse la concentrazione è abbastanza importante.
La seguente tabella ti darà un’idea della sua presenza in altri alimenti.

Potere energetico
Il potere energizzante della caffeina è indiscutibile. Diversi atleti utilizzano programmi di integrazione comprendenti questa molecola, si tratta dello stimolante naturale più conosciuto al mondo.
Gli effetti più marcati sono proprio quelli di:
- miglioramento delle funzioni neuromuscolari;
- riduzione della percezione dello sforzo;
- aumentato rilascio delle endorfine.
Non occorre essere atleti, per sfruttare queste caratteristiche, basta essere una persona con la volontà di aumentare il fabbisogno calorico giornaliero e necessita di un po’ di energia extra per cominciare a muoversi.
Nel caso in cui volessi sfruttare il caffè prima di praticare sport, le tempistiche sono importanti. Consumare la tazzina di caffè tra i 30 e i 40 minuti prima della sessione di allenamento aiuta nel suo svolgimento.
La caffeina si trova in diverse formulazioni come integratore: anidra, capsule, gomme da masticare, ecc.

Le tempistiche di assunzione cambiano leggermente a seconda dei casi.
Caffè: cosa conta veramente
Il caffè rappresenta solo una possibile strategia di supporto utilizzabile in un programma di dimagrimento. Come ho già scritto in passato infatti, non esistono sostanze miracolose.
Se vuoi dimagrire, è il bilancio energetico a farla da padrone, mentre modifiche dello stile di vita renderanno il cambiamento duraturo.
Take home message
In conclusione, conoscere le caratteristiche del caffè è utile per dimagrire, ma solo in presenza di un programma nutrizionale bilanciato e ipocalorico.
I poteri energetici e anoressizzanti del caffè possono rappresentare un valido aiuto in alcuni casi. Il primo perché costituisce una spinta a muoversi e fare sport, il secondo perché contribuisce a stoppare la fame.
Al di là di un suo possibile coinvolgimento in un percorso dimagrante si tratta di un’ottima bevanda, buona, ricca di antiossidanti e che nelle giuste dosi fa anche bene.
Sinceramente non consumo molto caffè, ma quando lo faccio, accade sempre a fine pasto per motivi che esulano (per fortuna) da problematiche di peso.
Bevo caffè soprattutto quando ho mangiato pesante, perché aiuta a digerire in quanto stimola la secrezione gastrica.
Tu bevi caffè quando hai finito di mangiare?
Ti aiuta a mettere un punto al pasto oppure genera qualche altro “effetto collaterale”?
Fammelo sapere nei commenti.
Ciao
Anni fa non lo bevevo, adesso dopo pranzo è diventato obbligatorio 🙂
Obbligatorio e se possibile in buona compagnia😃