
Prima di capire se la dieta low carb fa bene o fa male, è importante sapere di cosa si tratta.
Il nome è abbastanza esplicativo, si tratta di una dieta a basso contenuto di carboidrati.
Cosa vuol dire?
La classica dieta mediterranea si attesta su quantità di carboidrati intorno al 55-60% delle calorie totali giornaliere.
Una dieta potrebbe già definirsi low carb se tali livelli sono inferiori al 50%.
Esistono diversi livelli di low carb, da quelle vicine ai livelli di carboidrati di una dieta mediterranea a quelle che portano l’organismo in chetosi (quelle che prevedono un’assunzione giornaliera di carboidrati dai 50g in giù).
Diminuendo tali livelli di conseguenza aumentano quelli di grassi e proteine. I secondi sono il bersaglio principale per i contestatori delle diete iperproteiche.
Vediamo il perché.
Fegato, reni e proteine
Una volta introdotte le proteine con il pasto, esse vengono digerite e assorbite. Tuttavia non sono assorbite intere, affinché ciò avvenga devono prima essere “spezzate” nelle loro unità fondamentali.
Hai mai sentito parlare di amminoacidi?
Sicuramente sì.
Sono gli anelli che compongono le catene proteiche. In funzione della loro tipologia, conferiscono struttura, forma e funzione alle proteine.
Una volta assorbiti dall’intestino, gli amminoacidi entrano nel circolo sanguigno e raggiungono i tessuti in cui ci sarà bisogno di loro.
Uno dei principali organi deputati al metabolismo degli amminoacidi (e dei loro scarti) è il fegato.
A questo punto il discorso si complica, ma cercherò di spiegarti semplificando la faccenda e concentrandomi sui punti principali.
Gli amminoacidi si sviluppano su un atomo di carbonio centrale che lega attorno a sé quattro gruppi diversi: H, R, acido carbossilico e amminico.

Gli aminoacidi seguono diverse strade metaboliche, due di queste sono particolarmente importanti, perché in condizioni “normali” sono sempre presenti.
I processi metabolici in questione sono: transamminazione e la deaminazione ossidativa. Questi due però aumentano la loro attività in diverse condizioni:
- aumentato tour over proteico (ad esempio con l’attività fisica intensa);
- aderenza a diete low carb;
- maggiori introiti proteici.
Transamminazione
La transamminazione è un processo che coinvolge il fegato e utilizza gli amminoacidi per creare substrati che entreranno nel ciclo di Krebs. In poche parole, gli amminoacidi in eccesso possono essere utilizzati per scopi energetici.
Indovina quali enzimi sono coinvolti in questo processo?
Le transaminasi!
Chissà quante volte le avrai lette sulle analisi del sangue, infatti sono uno dei parametri utilizzati anche per valutare la funzionalità epatica (in particolare le transaminasi GPT o ALT).

Purtroppo per valutare la funzionalità dell’organo c’è bisogno anche di altre analisi, perché è normale trovarle alterate all’indomani di un pasto molto abbondante.
Ad ogni modo, anche se è un argomento che necessita di ulteriori studi, non ci sono al momento evidenze che nel lungo periodo una dieta low carb provochi danni epatici in persone sane.
Deaminazione ossidativa
Un altro processo metabolico molto comune è chiamato deaminazione ossidativa e avviene anch’essa maggiormente con un regime dietetico low carb.
In questo caso le molecole vengono separate dal loro gruppo amminico, così facendo viene liberata ammoniaca. Il corpo non può permettersi di far circolare troppa ammoniaca, perché è tossica.
Qui entra in gioco il fegato che trasforma l’ammoniaca in urea, meno dannosa per l’organismo.
L’urea a questo punto lascia il fegato e attraverso il circolo ematico si dirige verso i reni, che la concentrano nelle urine e queste ultime infine vengono escrete nel gabinetto.
Diversi studi hanno osservato che quantità eccessive di proteine (come avviene nelle diete low carb) possono provocare effetti dannosi all’organismo a causa del maggior coinvolgimento dei reni in persone con problematiche renali.
La chiave di tutto è l’ultimo passaggio “…in persone con problematiche renali”. Altri studi hanno valutato gli effetti di diete low carb e iperproteiche su persone sane: non sono stati dimostrati danni a carico dei due organi.

Nella maggior parte dei casi regimi dietetici più bilanciati sono da preferire, anche se in alcune condizioni le diete low carb possono rivelarsi una soluzione vantaggiosa.
Molte “verità” largamente diffuse sono solo il frutto di teorie non dimostrate, ma che hanno preso piede solo perché hanno toccato temi scottanti.
A proposito di falsi miti, dai un’occhiata a: “L’acqua frizzante fa male?”
Per concludere
Mettendo da parte la chimica, chi segue una dieta low carb introduce anche maggiori quantità di grassi, che in alcune condizioni possono condizionare l’organismo, in particolare il fegato.
Per questo motivo tali persone dovrebbero porre l’attenzione anche alla tipologia di grassi introdotti, cercando di introdurre quantitativi adeguati di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi. Allo stesso tempo dovranno limitare il consumo di pasti ricchi di acidi grassi saturi.
Ricorda!
L’arcobaleno è composto da tanti colori, perciò non concentrarti su una singola tinta, ma fai attenzione a tutte le sue sfumature.
Questa è la chiave per una salute di ferro.
Ciao
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