
Quanto è bella la primavera! Le giornate si allungano, il clima diventa mite e la vegetazione ritorna a vivere… ecco, prova a chiedere a chi ha un’allergia al polline se ama la primavera o se coincide con l’inizio di un incubo!
Cos’è un’allergia
Una reazione allergica è una risposta esagerata del sistema immunitario nei confronti di una sostanza esterna innocua per un soggetto non allergico. Tale sostanza è definita allergene.
Nelle pollinosi, l’allergene è il polline prodotto dalle piante nel periodo di fiorita, la cui funzione fondamentale è la fecondazione.
In Italia, i pollini maggiormente responsabili di allergopatie sono quelli di quattro famiglie di piante:
- graminaceae: grano, mais, orzo, avena, ecc
- betullaceae: betulla, ontano, carpino, ecc.
- urticaceae: parietaria, ortica, ecc.
- compositae: girasole, crisantemo, margherita, artemisia, ecc.
Queste allergie sono chiamate stagionali, perché hanno una ricorrenza annuale in corrispondenza della fase di fioritura delle varie specie di piante. I mesi più a rischio sono quelli tra marzo e maggio, tuttavia alcune colpiscono anche in estate o nei mesi più miti dell’autunno.
Per sapere quali sono i periodi da bollino rosso per la tua allergia puoi consultare i calendari delle fioriture.
A cosa serve saperlo? Continuate a leggere… alla fine del post lo scoprirete!
Quali sono i sintomi
Nessuno può negare quanto siano fastidiosi i sintomi delle pollinosi.
I principali sono:
- lacrimazione, prurito, occhi rossi e fotofobia;
- continui starnuti e secrezione nasale chiara;
- naso chiuso e difficoltà a percepire odori e sapori;
- prurito alle mucose nasali;
- sensazione di malessere generale che si manifesta con cefalea, stanchezza, difficoltà a concentrarsi.
Meno frequenti e solo nei casi gravi:
- senso di fame d’aria e crisi asmatiche.
Attenzione alle cross-reattività!
Se sei affetto da allergia stagionale potresti presentare anche un’ipersensibilità ad alcuni allergeni perenni, cioè presenti tutto l’anno, come l’acaro della polvere e il pelo di gatto e cane.
Inoltre, il 10% di chi soffre di pollinosi può presentare anche una sensibilità crociata ad alcuni alimenti, soprattutto frutta e verdure fresche, che presentano antigeni simili a quelli dei pollini. In questi casi si parla di sindrome orale-allergica.
Dopo l’ingestione del cibo incriminato si potranno sviluppare:
- prurito alla mucosa oro-labiale;
- gonfiore alle labbra;
- bruciore al palato.
E nelle forme gravi:
- difficoltà a deglutire;
- reazioni gastro-intestinali;
- orticaria;
- shock anafilattico.
Non spaventarti: non è detto che se sei allergico ai pollini avrai anche questa sindrome! Tuttavia è importante non sottovalutarla, quindi dai un’occhiata alla tabella per scoprire le principali cross-reattività.
Come si fa la diagnosi
Ma come si fa a capire a quale tipo di polline si è allergici?
Esiste un test cutaneo semplice e indolore: il Prick test.
Viene posto a contatto con la cute una goccia di estratto dell’allergene pollinico e successivamente si “pizzica” (prick) la zona sottostante con un’apposita lancetta sterile. Nel caso la persona sia allergica ai pollini, nel giro di 15-20 minuti, si osserva la comparsa di un pomfo, circondato da un’area di rossore.
N.B. Per far sì che il Prick Test sia realmente affidabile non si devono prendere antistaminici e cortisonici per almeno tutta la settimana precedente all’esame.
Se poi lo specialista non fosse convinto del risultato del Prick test, potrebbe prescrivervi esami di secondo livello, come il Rast test.
Terapia Farmacologica
Tramite i farmaci si può agire su più fronti per combattere le allergie.
Non voglio annoiarti, quindi ti parlerò solo dei principali.
Farmaci preventivi
Da prendere anche un mese prima dell’esposizione agli allergeni pollinici. Appartengono a questa classe i Cromoni, che impediscono alle cellule implicate nelle reazioni allergiche di rilasciare i mediatori dell’infiammazione.
Farmaci sintomatici
•Antistaminici: bloccano l’attività dell’istamina, uno dei mediatori maggiormente coinvolto nelle reazioni allergiche. Agiscono nel giro di pochi minuti/ore. Sono noti per gli effetti sul sistema nervoso quali la sonnolenza, ma con gli antistaminici di ultima generazione questo effetto avverso è molto ridotto.
•Antinfiammatori corticosteroidei: molto efficaci nei casi di reazioni allergiche più gravi. Importante non abusarne, usali per brevi periodi e sotto controllo medico, per via degli effetti collaterali.
Immunoterapia
Si basa sulla somministrazione di estratti di allergeni purificati, in dosi minime e crescenti. L’obiettivo consiste nel rendere il paziente tollerante all’allergene pollinico specifico, riducendo i segni clinici e limitando la necessità di ricorrere ai farmaci.
Come hai notato ogni farmaco ha le sue indicazioni, modalità di somministrazione ed effetti avversi, quindi rivolgiti al tuo medico che ti saprà dare le giuste informazioni per iniziare in modo corretto la terapia che fa per te!
Consigli pratici per sopravvivere alla primavera
Ed infine, ecco ben 18 pratici consigli per sopravvivere alla primavera.
- Segui scrupolosamente la terapia medica che ti ha prescritto il medico.
- Come detto all’inizio, consulta i calendari della fioritura. Questa cambia a livello territoriale, in genere in pianura avviene prima che in montagna ed è influenzata dalle condizioni meteorologiche. Avere queste informazioni è importante per iniziare al momento giusto la terapia preventiva.
- Non passeggiare in campi, prati o giardini in cui l’erba è stata tagliata da poco o subito dopo un temporale.
- Durante il periodo di pollinazione, evita le attività sportive in prossimità di aree verdi.
- Usa appropriate mascherine antipolvere durante i lavori all’aperto. Nei periodi di massima fioritura lascia il giardinaggio ai non allergici.
- Ricorda che le concentrazioni di pollini sono maggiori nelle giornate secche, ventose e soleggiate e nell’orario compreso tra le 10 e le 16. Quindi in questo orario e in queste condizioni tieni chiuse le finestre e i finestrini dell’auto.
- In casa e in ufficio, se possibile, usa condizionatori d’aria o generatori di anioni, che abbassano la concentrazione di pollini.
- Fai attenzione alla pulizia della casa e ricorri eventualmente a un aspirapolvere dotato di filtro HEPA.
- Se l’auto ha l’aria condizionata, installa un filtro antipolline.
- Quando esci non dimenticare gli occhiali da sole: ricordi che abbiamo detto che la fotofobia è uno dei sintomi?
- Quando rientri a casa fai una doccia, lavati i capelli e cambia i vestiti per eliminare i pollini che si sono attaccati nel corso della giornata.
- Non stendere il bucato all’aperto: il polline si può attaccare a lenzuola e asciugamani.
- Metti in frigo il collirio che stai usando, quando lo andrai a mettere le sensazioni di freschezza e di sollievo saranno maggiori.
- Non usare i farmaci decongestionanti nasali per più di 5 giorni. Fai invece dei lavaggi con soluzione fisiologica, aiutano a rimuovere il muco e gli allergeni.
- Valuta dove e quando andare in vacanza. Andare al mare, ambiente scarsamente saturo di pollini, può essere utile. Ma attenzione: se sei allergico alla parietaria meglio la montagna; la pianta non cresce oltre i 1.000 m di altitudine, mentre cresce sulle zone costiere.
- Non consumare alcolici: stimolano la produzione di muco e dilatano i vasi, peggiorando la secrezione e la congestione nasale.
- Evita di fumare: irriti ulteriormente le mucose di naso ed occhi.
- Se soffri della sindrome orale-allergica, ricordati di eliminare dalla dieta l’alimento che cross-reagisce con il tuo allergene pollinico.
Ciao, al prossimo post
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