
L’aceto è un condimento o un ingrediente usato in molte preparazioni culinarie. Le tipologie sono molte come l’aceto di mele o quello balsamico, ma ne esistono altre meno conosciute e altrettanto buone.
Ho deciso di scrivere questo post dedicato, perché si tratta di un alimento molto diffuso e di cui non si conoscono bene le proprietà.
Perché utilizzarlo in cucina?
Esistono delle quantità consigliate di utilizzo?
Quali benefici offre il suo consumo?
Queste sono alcune delle domande alle quali troverai risposta.
Aceto: di cosa si tratta
L’aceto è un liquido, più o meno denso, che si ottiene dalla fermentazione acetica di alcuni batteri che trasformano l’etanolo in acido acetico.
Gli alimenti da cui parte la trasformazione sono “zuccherini”, ad esempio frutta e miele. Questi vengono prima trasformati in alcool e successivamente in aceto.
L’insalata vuole il sale da un sapiente, l’aceto da un avaro, l’olio da un prodigo, essere mescolata da un matto e mangiata da un affamato. Proverbio
Gli alimenti “origine” e talvolta i processi, stabiliscono la tipologia di aceto, ad esempio:
- vino (può derivare dal vino bianco o rosso);
- mele (prodotto dal sidro o dal mosto di mela);
- miele (da fermentazione di idromele);
- balsamico (vedremo meglio in seguito).
Altre tipologie sono meno utilizzate, ma possono comunque rivelarsi valide alternative: di malto, di riso, sopraffino, di cocco, ecc.
Il processo di produzione dell’alimento avviene in presenza di aria e acqua, quest’ultima rimane fino alla fine costituendo una delle componenti maggiori, per questo motivo, rispetto ad altri condimenti (come l’olio) è nettamente meno calorico.
Tornerò a breve sul discorso delle calorie, nel frattempo voglio concentrarmi sulle proprietà dell’aceto.
Dentro l’aceto
Per capire un alimento è necessario partire dagli ingredienti e dalla sua composizione.

La composizione specifica dell’aceto dipende dalla sua tipologia, tuttavia le caratteristiche generali sono simili per tutti, eccetto qualche eccezione.
L’80% circa dell’aceto è composto da acqua, mentre la restante parte da amminoacidi, vitamine, sali minerali, ecc.
Poco fa ti ho parlato di qualche eccezione: l’aceto balsamico è una delle più rappresentative. Il metodo di produzione in questo caso è differente, perciò rispetto alle tipologie di aceto “tradizionali” anche la sua composizione è diversa.
L’elemento principale rimane l’acqua, tuttavia la componente zuccherina è superiore, di conseguenza salgono leggermente le calorie.
Mentre la maggior parte delle tipologie di aceto oscilla sulle 20 kcal/100g, l’aceto balsamico arriva quasi a 90 kcal/100g.
Attenzione, però! Questo non vuol dire che l’aceto balsamico è un alimento da evitare, al contrario. Tale condimento contiene anche una quantità importante di antiossidanti e sostanze benefiche, inoltre non passa in secondo piano il fatto di avere un sapore unico.
In effetti proprio il fatto di contenere più zuccheri, insieme alle altre sue caratteristiche, conferisce quell’inconfondibile equilibrio tra sapore dolce e acido.
Perfetto!

A questo punto hai tutti gli elementi per capire i vantaggi derivanti dall’utilizzo in cucina di questo ingrediente.
I vantaggi dell’aceto
La maggior parte delle tipologie di aceto è poco calorica, quindi si presta molto bene all’alimentazione di persone che vogliono perdere peso, ma non hanno intenzione di tralasciare il gusto a tavola.
In fin dei conti, un’insalata scondita non rappresenta un sogno culinario, in questo caso un’esaltatore di sapidità è un bell’aiuto per chi vuole fare attenzione al peso.
Immagino ti stia chiedendo dell’aceto balsamico.
E’ vero, è più calorico, ma si parla sempre di circa 90kcal/100g. Non sono molte, fermo restando che di solito se ne utilizzano circa 30g (circa 25 kcal) per condire la tua insalata.
Per farti capire meglio, se usassi la stessa quantità di olio extra vergine di oliva assumeresti poco più di 200 kcal, dal punto di vista calorico è una bella differenza.
Quindi, nonostante il balsamico sia più calorico rispetto ad altri tipi di aceto, puoi stare tranquillo. Nelle giuste quantità le calorie sono contenute.

Ti interessa l’argomento calorie?
Ecco un post che fa per te: “COME RIDURRE LE CALORIE E NON SENTIRE LA FAME“.
Archiviato l’argomento calorie, proseguiamo con i benefici.
Dall’analisi della composizione ti sarai accorto della presenza di vitamine e minerali, oltre a questi ci sono molti antiossidanti che producono un’azione protettiva sull’organismo.
Inoltre diversi studi hanno riscontrato degli effetti benefici sul controllo glicemico e questi potrebbero essere particolarmente utili nelle persone con insulino-resistenza.
Il motivo non è ancora chiaro. In principio si è pensato che l’aceto avesse un ruolo nel rallentamento dello svuotamento gastrico, tuttavia l’ipotesi più accreditata riguarda un effetto inibente dell’aceto sugli enzimi atti a scomporre gli zuccheri.
Se stai scalando una montagna con 2kg di pietre nello zaino, raggiungerai la cima più lentamente. Inibendo gli enzimi che digeriscono gli zuccheri la digestione rallenta, così come il loro assorbimento.
In questo modo l’impatto glicemico sarà inferiore, perché gli zuccheri passeranno nel sangue più lentamente.
Per concludere, l’aceto è un alimento gustoso e può produrre benefici in tutte le sue tipologie.
Io ne vado matto e sapere che fa bene lo rende ancora più buono.
Take home message
Prima di finire, vorrei aprire una piccola parentesi sulle quantità. Hai letto di tutte le caratteristiche dell’aceto, ma attenzione a non abusarne, perché dosi eccessive possono essere lesive per l’esofago o avere altri effetti collaterali.
Non sono stati fatti studi per stabilire le dosi consigliate giornaliere, ma il mio consiglio è quello di non superare i 30ml giornalieri (circa tre cucchiai).
Cosa dire?
L’aceto è un’alternativa leggera e salutare rispetto ad altre tipologie di condimento, usalo con saggezza ed esalterai al meglio i tuoi piatti.
Ciao
Ottima informazione io ne vado matto. Grazie
A chi lo dici Marco! Sapere che fa anche bene nelle giuste quantità è una gran bella notizia.